Tutti parlano del potere del dato. EFA Automazione va oltre e ha coniato la terminologia Data-Driven Automation. Cosa si intende e come questo concetto supera il confine del dato?
A cura di Franco Andrighetti, AD di EFA Automazione
Il dato inteso come informazione puntuale sé stante è sempre esistito, sia esso in forma visiva, cartacea o temporale e rappresenta da sempre il riferimento per qualsiasi impresa che vede protagonista l’essere umano in tutta la sua evoluzione. Lo stesso dato, nella sua rappresentazione digitale, è alla base della profonda e radicale evoluzione di mercato guidata dalla trasformazione in atto.
Va riconosciuta all’uomo la capacità peculiare di far leva sulle più avanzate tecnologie, che però assumono valore in quanto “human oriented”, cioè destinate a supportare l’essere umano come fulcro di tutte le attività. Questo ci permette di sgombrare subito il campo da un preconcetto che spesso ostacola l’innovazione, quello che vede la digitalizzazione come sostitutiva della presenza umana in azienda. In realtà questi due ambiti devono coesistere ed evolvere in modo sinergico poiché l’uno dà potere all’altro.
La grande rivoluzione industriale 4.0, e alcuni stanno già parlando di 5.0, non è mai stata legata al dato in quanto tale e da sempre in possesso dell’uomo, quanto invece al potere che l’innovazione e la tecnologia forniscono all’essere umano per poterlo capitalizzare. Ogni dispositivo, macchina o linea produce da sempre una grande mole di dati, non a caso, il settore manifatturiero è sempre stato uno dei più proficui da questo punto di vista. Ciò che veramente fa la differenza è il nuovo paradigma che l’uomo e la tecnologia definiscono tramite il dato che, nella sua forma digitale, assume un ruolo centrico all’interno dell’evoluzione che stiamo vivendo su tutti i fronti.
In questo contesto, è chiaro che l’insieme dei dati e la loro interpretazione olistica, costituiscono la vera sfida per le aziende che operano nel settore della produzione industriale. In tal senso si esprime il profondo significato della “Data-Driven Automation” introdotta da EFA Automazione. Con tale terminologia si definisce la cultura digitale che permette di offrire alle aziende nuove capacità di “leggere il dato” e, quindi, di intraprendere e portare a compimento i vari progetti che contrassegnano il cammino della maturità digitale. Una cultura necessariamente dinamica per rispondere a contesti estremamente variabili e che trova nei pillar di EFA quali partnership con aziende leader nei loro ambiti, know-how e domain expertise, referenze importanti e di lunga data e formazione continua, il solido fondamento per rispondere alle esigenze attuali dei clienti e anticiparne quelle future.
“Data-Driven Automation” rappresenta l’opportunità concreta e fattibile, per tutte le tipologie di aziende, di evolvere e mantenere il proprio vantaggio competitivo. Si esprime tramite progetti che, in un arco temporale accettabile, permettano di percepire dei vantaggi tangibili e quindi di continuare a innovare i propri processi mettendo via via a frutto i vantaggi tratti dall’esperienza. Una strada assolutamente percorribile e auspicabile, ad esempio, è quella dell’approccio bottom up. Partire dalle macchine/impianti esistenti in azienda per estrapolare dati che, opportunamente interpretati, normalizzati e contestualizzati, fanno superare il confine del singolo dato e danno vita a un modello digitale, scalabile, riproducibile. In tal modo, per forza di cose, si è svincolati dalle conoscenze del singolo individuo, e si possono mettere finalmente a disposizione dell’intera azienda connessa, il valore del patrimonio di tutti gli asset presenti e la capacità di esprimere al meglio le potenzialità di crescita.
Leggi anche:
Data-Driven Automation: la digitalizzazione guidata dai dati