Dalla collaborazione con EFA Automazione ed Hirtos Consulting ha preso il via per Masterpack un importante percorso di evoluzione verso la quarta rivoluzione industriale. L’azienda, sfruttando il suo programma pluriennale d’inserimento di nuovi macchinari, ha colto l’opportunità del Piano Nazionale Industria 4.0 per razionalizzare i processi di pianificazione della produzione attingendo, in maniera automatica, ai dati generati dalle macchine. Il progetto si articola su tre fasi: l’interconnessione dei nuovi macchinari, l’interconnessione dei macchinari già presenti in azienda, l’evoluzione del sistema di pianificazione della produzione. In questo modo, Masterpack vuole rafforzare ulteriormente la sua filosofia di soddisfazione del cliente, rispondendo in maniera ancora più rapida e personalizzata alle esigenze del mercato.

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    Veruno (NO), Italia

    Il progetto “Roadmap Impresa 4.0” realizzato presso Masterpack ha visto l’efficace collaborazione di Hirtos Consulting in qualità di coordinatore del progetto e di EFA Automazione per la fornitura dei sistemi software per l’interfacciamento e l’interconnessione delle macchine ai sistemi gestionali.

    Masterpack, azienda specializzata nella produzione di packaging per il settore alimentare, è un esempio di successo del modello di business incentrato su flessibilità, prontezza di risposta al cliente e personalizzazione dei prodotti. La crescita costante negli anni ne è la testimonianza.

    In qualità di converter, Masterpack acquista da terzi bobine neutre di diversi materiali che vanno dal politene, polipropilene, alluminio, nylon fino ad arrivare alla carta (per utilizzo in accoppiamento su determinate produzioni) e si occupa di stampare su questi film plastici coestrusi e multistrato i soggetti richiesti dai clienti finali, che operano principalmente nel settore del food & beverage e del pet food.

    Con un fatturato di quasi 42 milioni di euro nel corso del 2017, l’85% del quale è rivolto al mercato italiano, Masterpack vanta collaborazioni con tutti i principali player dell’alimentare. “Per dare un’idea del volume del nostro lavoro: stampiamo dagli 8 ai 9 milioni di metri di bobine al mese”, fa orgogliosamente notare Fabrizio Bardelli, Amministratore Delegato di Masterpack S.p.A.

    Il soggetto viene definito dall’ufficio grafico e marketing interno di Masterpack, in accordo con il cliente, e successivamente stampato su lastre polimeriche con tecnologia flexo. Una volta stampato il primo strato sul film, i materiali vengono laminati da macchine accoppiatrici così da creare diversi strati (da 2 fino a 4) di barriera protettiva per la conservazione del prodotto alimentare. L’ultima fase del processo di lavorazione consiste nel taglio della bobina in fasce che verranno poi utilizzate dal cliente finale per procedere con l’imballaggio del prodotto nelle proprie linee di packaging. In aggiunta a ciò, Masterpack mette a disposizione dei propri clienti diverse macchine che si occupano di eseguire lavorazioni particolari brevettate, come l’applicazione di etichette, zip, forature laser per facilitare l’apertura delle confezioni, pellicole microforate per riscaldare il cibo nel forno a microonde, ecc.

    “Il nostro è un settore in continua evoluzione e che richiede di aderire a standard stringenti, mettendo innovazione e flessibilità al primo posto. Pertanto è fondamentale non restare mai un passo indietro e avere sempre a disposizione macchine tecnologicamente avanzate. Per questo motivo abbiamo fortemente voluto varare una roadmap per far aderire i nostri stabilimenti produttivi alle direttive Industria 4.0, dando inizio ad un processo virtuoso che portasse Masterpack a migliorare i processi produttivi grazie alla raccolta e all’analisi dei dati dalle macchine”.

    Andare a vedere la marginalità per determinate famiglie di prodotto è fondamentale anche per poter determinare gli investimenti futuri, e per individuare il modo migliore di produrre packaging funzionale e anche a basso impatto ambientale.


    Per la supervisione ed il controllo delle macchine e dei relativi processi è stata adottata la soluzione Ignition di Inductive Automation, anch’essa distribuita in Italia da EFA Automazione.

    • Ignition attiva il tracciamento dell’intera filiera produttiva
    • Più reattività e competitività grazie all’accesso ai dati
    • Il modello dell’integrazione tra IT e OT